Con la legge 115 emanata nel 1987, lo Stato ha voluto sancire la rilevanza “di alto interesse sociale” del diabete. Per questo motivo ha avviato una costante attività, non solo legislativa, ma anche amministrativa e culturale. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le persone alla prevenzione delle complicanze, alla diagnosi precoce, al miglioramento delle cure attraverso una rete di assistenza specializzata ed all’inserimento delle persone con diabete nel mondo della scuola, del lavoro e dello sport. Durante la lettura scopriremo cosa si intende con il termine “bonus diabete”, quali sono le agevolazioni che esso comporta, chi ne ha diritto e come farne richiesta.
Cosa si intende col termine “bonus diabete”?
A soffrire di diabete, in Italia, sono circa 3,5 milioni di persone. Tuttavia, pare che la quantità di persone con diabete sia molto più alta, poiché, si stima che almeno un altro milione ne soffra senza saperlo.
Questa patologia, in alcuni casi, è gravemente disabilitante. Proprio per questo, lo Stato ha voluto riconoscere il diritto di un certo sostegno alle persone con diabete noto, appunto, col termine “bonus diabete”.
Il bonus diabete può comportare, a seconda dei casi, l’anticipazione della pensione, la possibilità di ottenere l’invalidità ed, in alcuni casi, anche l’indennità di accompagnamento, a cui, nel 2019, è stato associato un assegno pari a 517,84.
Nel 2020, malgrado le difficoltà generali dovute al Covid-19, il legislatore ha ritenuto comunque opportuno confermare le varie agevolazioni previste dal bonus diabete.
Il diabete, infatti, non riguarda solo i pazienti, ma anche le loro famiglie, tant’è che nel 1992 è stata varata la Legge 104, che prevede agevolazioni lavorative per i familiari che richiedono assistenza e per gli stessi lavoratori con disabilità. Questi permessi, retribuiti, possono consistere fino a tre giorni al mese o, in alcuni casi, anche fino a due ore di permesso giornaliero.
Il legislatore ha posto degli enti previdenziali, coinvolgendo soggetti diversi da quello sanitario, e dimostrando la rilevanza sociale riconosciuta al diabete.
Chi ha diritto alle agevolazioni del bonus diabete?
- Coloro che hanno il diabete mellito sia di tipo 1 che di tipo 2, con complicanze micro-macroangiopatiche e manifestazioni cliniche di medio grado, corrispondenti ad un’invalidità valutata dal 41% al 50%.
- Le persone con il diabete mellito, insulino-dipendente, con un mediocre controllo metabolico e un’iperlipidemia, ovvero con un aumento dei livelli di uno o più grassi (o lipidi) nel sangue (colesterolo o triglicerici) o con crisi ipoglicemiche frequenti, non trattabili con le normali terapie, corrispondenti a un’invalidità valutata dal 51% al 60%.
- Si riconosce, infine, il diritto all’assistenza anche nel caso di coloro che soffrono di complicanze del diabete, come la nefropatia, la retinopatia proliferante e la maculopatia, che vengono valutate invalidanti nella misura dal 91% al 100%.
A cosa si ha diritto col bonus diabete?
- iscrizione nelle categorie protette, per i lavoratori dipendenti, che avviene solo nel caso di un’ invalidità superiore al 46%;
- pensione di invalidità, quando la malattia è avanzata al punto tale da non permettere al paziente di avere una vita normale;
- pensione per inabilità alle mansioni, ai dipendenti pubblici;
- esenzione dal ticket sanitario, in riferimento a questa specifica patologia;
- agevolazioni previste dalla Legge 104/92. Si tratta di assegni, permessi o altri vantaggi per l’assistenza alle persone con diabete;
- diritto alla pensione anticipata. Con limitazione legata ad una percentuale di invalidità elevata ed ai propri contributi versati (pensione di vecchiaia anticipata a 55 anni e 7 mesi di età per le donne e 60 anni e 7 mesi per gli uomini, solo se con almeno 20 anni di versamenti contributivi e con invalidità pari o maggiore all’ 80%).
- maggiorazione di 2 mesi di contributi figurativi per ogni anno di servizio, se l’invalidità riconosciuta è tra il 74% e l’80%;
- agevolazioni fiscali per chi soffre di diabete o per i loro famigliari;
- quando si ottiene il riconoscimento dello stato di invalidità, il paziente e le persone che l’hanno in carico possono richiedere una detrazione fiscale pari al 19% sulle spese di acquisto o di adattamento di un’autovettura;
- riconoscimento del diritto di pagare un’Iva al 4% sull’ acquisto dell’autovettura e l’esenzione dal pagamento del bollo (questo va verificato in base alla regione).
Come richiedere l’invalidità?
Per ottenere l’invalidità civile è necessario inoltrare la domanda all’Inps, dopo la diagnosi effettuata dal proprio medico e da lui certificata.
La certificazione deve essere inviata all’Inps per via telematica direttamente, oppure tramite un patronato. Solo dopo sarà possibile rivolgere all’Istituto di previdenza, istanza per il riconoscimento della invalidità, allegando tutta la documentazione medica richiesta. A supporto delle persone con questa patologia l’INPS mette a disposizione il supporto gratuito dei patronati.