Con la legge 115 emanata nel 1987, lo Stato ha voluto sancire la rilevanza “di alto interesse sociale” del diabete e ha avviato una costante attività, non solo legislativa, ma anche amministrativa e culturale. Questo al fine di attuare ogni possibile provvedimento che portasse alla prevenzione e alla diagnosi precoce; al miglioramento delle cure attraverso una rete di assistenza specializzata; alla prevenzione delle complicanze; all’ inserimento delle persone con il diabete nel mondo della scuola, del lavoro e dello sport e al miglioramento dell’educazione sanitaria. Durante la lettura scoprirete a quanto ammonta l’indennità per il bonus diabete, chi ne ha diritto, a cosa ha diritto, e come richiederlo.
Il diabete non riguarda solo i pazienti, ma anche le loro famiglie, tant’è che nel 1992 è stata varata la Legge 104, che prevede agevolazioni lavorative per i familiari che richiedono assistenza e per gli stessi lavoratori con disabilità. Questi permessi, retribuiti, possono consistere fino a tre giorni al mese o, in alcuni casi, anche fino a due ore di permesso giornaliero.
Ad occuparsi di questi permessi lavorativi, previsti dall’ articolo 33 della Legge, il legislatore ha posto gli enti previdenziali, coinvolgendo soggetti diversi da quello sanitario e dimostrando la rilevanza sociale riconosciuta al diabete.
A soffrire di diabete in Italia sono circa 3,5 milioni di persone. Tuttavia, pare che la quantità di persone con diabete sia molto più alta, poiché si stima che almeno un altro milione ne soffra senza saperlo.
Questa patologia, in alcuni casi è gravemente disabilitante. Proprio per questo motivo lo Stato ha voluto riconoscere anche il diritto a godere di sostegno economico per le persone che presentano gravi casi di disabilità e alle loro famiglie. Quindi, non solo diritti reali e concreti, come l’anticipazione dell’età per porsi in pensione anticipata, ma anche la possibilità di ottenere pensione di invalidità, in base alla gravità del diabete, e talora anche di indennità di accompagnamento.
L’assegno per questa indennità di accompagnamento, per il 2019, è pari a 517,84 euro per 12 mesi ed è esente da Irpef.
Spesso ci si trova di fronte a disinformazione e si rischia di aspirare a sostegni di cui non si ha diritto o di non usufruirne. Per contribuire a far chiarezza su questo “Bonus diabete”, vogliamo evidenziare nei prossimi paragrafi chi ne ha diritto e cosa è possibile ottenere.
Il legislatore ha riconosciuto il diritto di un particolare sostegno a coloro che hanno il diabete mellito sia di tipo 1 che di tipo 2, con complicanze micro-macroangiopatiche e manifestazioni cliniche di medio grado, corrispondenti ad un’ invalidità valutata dal 41% al 50%.Viene garantito il diritto anche alle persone con il diabete mellito, insulino-dipendente, con un mediocre controllo metabolico e un’ iperlipidemia, ovvero con un aumento dei livelli di uno o più grassi (o lipidi) nel sangue (colesterolo o triglicerici) o con crisi ipoglicemiche frequenti, non trattabili con le normali terapie, corrispondenti a un’ invalidità valutata dal 51% al 60%.
Si riconosce, infine, il diritto all’ assistenza anche nel caso di coloro che soffrono di complicanze del diabete, come la nefropatia, la retinopatia proliferante e la maculopatia, che vengono valutate invalidanti nella misura dal 91% al 100%.
Per ottenere l’invalidità civile è necessario inoltrare la domanda dopo la diagnosi effettuata dal proprio medico e da lui certificata.
Bisogna inoltrare questa certificazione per via telematica all’ Inps, o direttamente o tramite un patronato. Solo dopo sarà possibile rivolgere all’ Istituto di previdenza, istanza per il riconoscimento della invalidità, allegando tutta la documentazione medica richiesta.
A supporto delle persone con questa patologia l’INPS mette a disposizione il supporto gratuito dei patronati.
Una costante e attenta ricerca di quanto la normativa consenta alle persone con diabete può contribuire a far sì che i propri diritti non siano ascritti tra quelli inespressi.
2019-09-25T18:05:43+00:00 Redazione angolodeldiabetico.it