Il burnout dei genitori di bimbi con diabete tipo 1

L’esaurimento mentale, in inglese burnout, è una condizione frequente fra i genitori di bambini con diabete tipo 1, come è stato dimostrato anche da alcuni studi.

La parola nasce nell’ambito della salute lavorativa, ma l’esperienza di cura del diabete può essere vissuta come un vero e proprio lavoro quotidiano, che conduce all’esaurimento delle energie fisiche e psicologiche della persona.

L’esordio di un figlio

La diagnosi di diabete tipo 1 di un figlio ha per i genitori l’effetto di un terremoto. È un momento che spesso viene vissuto come vero e proprio “trauma” che mette in discussione tutti gli assetti e gli equilibri familiari.

Il genitore deve ricostruire il suo ruolo, cercando di bilanciare cura, amore, fatica e responsabilità. Spesso si inizia a vivere “in allerta”, sempre pronti a dover gestire imprevisti e complicazioni.

Quando la cura sfinisce

Prendersi cura di qualcuno con il diabete, soprattutto se è un figlio, può essere un lavoro veramente duro e proteggere la salute mentale di un genitore è estremamente importante.

Occuparsi di un figlio con diabete, infatti, richiede molta attenzione e pochissimi (quasi nulli!) momenti di disconnessione.

Il carico di gestione di questa patologia è grande e investe tantissimi piani: fisico, sociale, emotivo, psicologico e anche economico.

La “cura” può arrivare a generare una sorta di sfinimento, o burnout, legata al ruolo del genitore, una risposta che nasce da uno stress prolungato.

Il genitore può sentirsi rinchiuso nel suo ruolo di “gestore della patologia”, riducendo le interazioni con il figlio alla gestione pratica del diabete. Si può arrivare anche al punto in cui stare con il proprio figlio non è più un piacere e l’unica preoccupazione diventa, in maniera quasi ossessiva, l’andamento della glicemia.

Burnout del caregiver, o esaurimento del genitore

Intanto è giusto ricordare come sia molto comune che, all’interno di una famiglia, un genitore si assuma la maggior parte della responsabilità della cura dei figli. Spesso questo compito spetta alla madre e spesso è lei a soffrire di burnout.

L’insorgenza dell’esaurimento è lenta, non appare dall’oggi al domani. È una condizione che provoca spossatezza fisica e mentale. Un’adeguata gestione del ruolo di cura aiuta a prevenire l’esaurimento del caregiver.

In termini generali, il burnout è una condizione in cui si osserva un progressivo esaurimento fisico, mentale ed emotivo, di cui sarebbe utile accorgersi tempestivamente

Esaurimento fisico

Un figlio con diabete ha bisogno di cure a tempo pieno: bisogna tenere a mente tantissime cose, piccole e grandi, in tutti i momenti della giornata, 7 giorni su 7.

A questo bisogna aggiungere che il sonno può non essere riposante: spesso infatti il bimbo ha bisogno di cure anche durante le ore notturne. Iniziare la giornata senza aver riposato a sufficienza può trasformare le giornate in vere e proprie imprese estenutanti.

Esaurimento mentale

È molto difficile riuscire a staccare e dedicarsi ad altri compiti. Anche quando il figlio non è fisicamente presente, spesso si rimane vigili, con il telefono in mano, “nel caso in cui succeda qualcosa”.

Vivere con un livello di allerta perennemente innestato può essere veramente sfiancante. Inoltre, le cose da fare richiedono la massima attenzione: calcolare i boli di insulina, la dose, il timing… oltre alla gestione delle pratiche amministrative e burocratiche come le visite o le prescrizioni.

Esaurimento emotivo

In una situazione del genere, è facile che la pressione faccia emergere emozioni negative legate alla cura. Dopo la diagnosi si può vivere un periodo di “lutto” per la fine della vita “di prima”. Possono comparire sentimenti come tristezza, frustrazione, rabbia, paura, solitudine, senso di colpa… tutte queste emozioni sono indicatori di una situazione di esaurimento del caregiver.

Cosa trasforma la “cura” in burnout?

• La forte responsabilità a cui si è sottoposti riguarda la terapia e non è sempre di facile gestione. Se si è genitori di un bimbo piccolo, il caregiver è l’interfaccia del team diabetologico. In questa situazione, è come se ci si sentisse costantemente messi alla prova circa la propria capacità di “prendersi cura” del proprio figlio
• Se viene commesso un errore, a subirlo è l’essere che si ama di più al mondo. Un errore dei calcoli che porta a un’ipo, provoca un grande senso di colpa. Ma quando si tratta di diabete a volte è impossibile non sbagliare.
• L’eccessiva dedizione al figlio fa sì che i propri bisogni vengano trascurati. Si tende a anteporre sempre i bisogni del figlio ai propri
• Si tende a soffrire senza darsi il diritto di lamentarsi.
• Non si delega la cura agli altri (compagno/compagna, professori, familiari). Si tende a impedire ad altre figure di prendersi cura del proprio figlio ritenendo che non siano in grado di farlo come lo faremmo noi.

Come prevenire il burnout?

Ecco qualche suggerimento per prevenire l’insorgenza del burnout:

• Condividi i compiti: delega la cura di tuo figlio. È fondamentale appoggiarsi al proprio compagno o compagna. Nelle famiglie composte da un solo genitore, è importante appoggiarsi a familiari o amici. Tutti abbiamo bisogno di poter alleggerire il carico di cura, per lo meno qualche ora al giorno.
• Sfogati: parla con le persone che ami delle tue emozioni per alleggerire il tuo carico emotivo. Condividi le tue esperienze con altri genitori di bimbi con diabete 1. La condivisione è una vera e propria terapia e ti servirà a sentirti meno solo.
• Informati e impara sempre più cose sul diabete: più sai e più abilità acquisisci, meglio e con meno fatica risolverai le difficoltà.
• Prenditi cura di te: solo se stai bene potrai aiutare e sostenere qualcuno. Fai esercizio, mangia bene e dormi. Ma passa anche del tempo con i tuoi amici, fai attività che ti diano piacere ed evita di isolarti. Il sacrificio è inefficace!
• Concediti di provare qualunque sentimento: tristezza, rabbia ansia. Non scegliamo le emozioni che viviamo, ma scegliamo la maniera di gestirle!

In sintesi, per prenderti cura al meglio di tuo figlio, è imperativo dedicare del tempo a prendersi cura di se stessi.