Ormai è passato più di un anno da quando è scoppiato il primo caso di Covid-19. Durante questo periodo abbiamo avuto modo di vedere, sulla nostra pelle, che questo virus colpisce le persone in modi diversi. Questo può dipendere anche dallo stato fisiologico della persona che viene infettata e, pertanto, i sintomi possono variare da persona a persona. Per arginare la diffusione del virus, si sono susseguiti diversi lockdown e chiusure generali che hanno costretto diverse aziende ad intraprendere la via dello smart working per i propri dipendenti. Ma cosa ha cambiato questo modo di lavorare nelle nostre vite? In questo articolo, approfondiremo questo tema e cercheremo di darvi qualche consiglio utile su come approcciare allo smart working.
Come già ampiamente noto, solitamente, le persone che, dopo aver contratto il virus, manifestano i sintomi più gravi sono coloro che presentano condizioni patologiche preesistenti o il cui sistema immunitario ha difficoltà a combattere il virus. Il diabete, infatti, è una patologia che influisce sulla capacità del corpo di produrre o utilizzare l’ormone dell’insulina per abbassare la glicemia (zucchero) nel sangue.
La dottoressa Janaki Vakharia, della Divisione di Endocrinologia del Massachusetts General Hospital, spiega che:“…Non crediamo che le persone con diabete abbiano maggiori probabilità di contrarre Covid-19 rispetto alla popolazione generale. Tuttavia, queste persone, sono a rischio di eventi più gravi, sulla base di ciò che abbiamo imparato finora da studi di ricerca. Sappiamo dalle nostre esperienze con altre patologie virali che anche le persone con diabete tendono ad avere reazioni più gravi a quelle patologie…”
Il confinamento a casa, imposto dalla pandemia, e successivamente la ridotta mobilità delle persone, ha determinato un grave stato di crisi in tutto il mondo del lavoro. Le diverse situazioni di emergenza nelle varie regioni, ma anche il rischio per le fasce di lavoratori più esposte, come le persone con il diabete, ha trovato una risposta inaspettata nel telelavoro, o più comunemente chiamato smart working.
Da quando lo smart working è stato imposto da diverse aziende a causa del Covid-19, c’è chi non ha più messo piede in un ufficio da marzo 2020. Come ben potrete immaginare, lavorare da remoto ha vantaggi e svantaggi che devono essere presi in considerazione, nel momento in cui si aderisce a questo modello di “lavoro flessibile”:
Improvvisare l’ufficio in soggiorno, cucina, sala da pranzo o altri angoli della casa rende quasi impossibile disconnettersi. Gli errori più comuni da evitare sono, tra gli altri, lavorare sul divano, sul letto o in sala da pranzo perché distraggono, anche se non se ne è consapevoli.
Lavorare in tuta è molto comodo, ma attenzione, si corre il rischio di non togliersi il pigiama tutto il giorno! E’ bene non confondere la comodità con la pigrizia e fare un piccolo sforzo per vestirsi. Ci sono mille modi per sentirsi a proprio agio e sentirsi bene senza trascurare mai la propria immagine personale.
Osservare le posizioni che si adottano quando si sta lavorando e cercare di mantenere la colonna vertebrale dritta, attivando la zona addominale.
Avere una schiena dritta, sia seduti che in piedi, migliora la capacità respirare, poiché mantiene aperta la gabbia toracica e favorisce una respirazione più efficiente.
Durante il giorno si ha bisogno di fare delle pause per sgranchirsi le gambe e liberare la mente. Come si può fare? Con esercizi di stretching e mobilità articolare per sciogliere il corpo, così come respirare e rilassarsi quando si sente che la testa non sta dando più il meglio di sé.
Quando non c’è cambiamento di spazio e il computer ci accompagna ovunque, si può cadere nella trappola di sentirsi disponibili a tutte le ore. Per evitarlo:
Il cervello è progettato per mantenere la concentrazione su un singolo elemento e quando si passa dal rispondere a un’e-mail, rivedere i documenti e seguire il filo di una conversazione chattando con un cliente, si rallenta le proprie capacità, causando l’impatto opposto a quello desiderato.
Una volta terminata la giornata, si consiglia di concentrarsi sulle attività del tempo libero che più piacciono e di staccare la testa dal lavoro.
Se si tende a distrarsi facilmente, bisognerebbe evitare questi errori: navigare sul Web in modo casuale, fare acquisti online, abusare di WhatsApp con gli amici o fermarsi su Instagram o Facebook ogni due o tre. Ciò fa perdere tempo e contribuisce a perdere o anche solo a ridurre la concentrazione (e, di conseguenza, a finire la giornata lavorativa più tardi).
In conclusione, saremo tutti d’accordo sul fatto che, questa grave crisi pandemica mondiale sta determinando un nuovo stile di vita, ed in particolare un nuovo modo di lavorare e di rapportarsi con le persone. Di positivo possiamo certo affermare che, al centro di questa nuova evoluzione del lavoro, la persona viene a trovarsi al centro. Lo smart working, se ben organizzato, può infatti trasformarsi nell’opportunità per una persona di gestirsi in autonomia lo spazio del lavoro e quello per sé stesso e della propria vita privata.
2021-03-04T13:02:30+01:00 Redazione angolodeldiabetico.itCOVID-19 y situación laboral: Qué hacer si tienes diabetes
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