Diabete e disuguaglianze socio-economiche al congresso SID 2023
Che peso hanno le diseguaglianze socio-economiche nell’incidenza di diabete?
Di questo, e di tanto altro, si è discusso in occasione di “Panorama Diabete 2023″, congresso organizzato dalla SID – Società Italiana di Diabetologia – a Riccione, dal 21 al 24 maggio.
Nord e Sud Italia: un divario economico e di salute
Gli aspetti socio-economici hanno un ruolo importante nel rischio di sviluppare il diabete. Il reddito, il livello di istruzione e l’adeguato accesso alle cure hanno infatti una ricaduta importante sullo stile di vita delle persone.
I dati che lo dimostrano sono eloquenti e sono sia nazionali che internazionali.
In Italia, il divario che separa il Nord dal Sud si riflette anche nella prevalenza delle diagnosi di diabete nella popolazione. Nel Nord Italia la prevalenza di diabete è del 3%, mentre nel Sud, dove la mortalità legata al diabete è doppia, la prevalenza si attesta sull’8% con picchi in Calabria e in Campania.
Come emerso durante un’interessante sessione a “Panorama Diabete”, la prevalenza di diabete è maggiore nella popolazione più svantaggiata ed è pari al 16% fra chi non ha alcun titolo di studio o ha concluso solamente le scuole elementari. Queste sono spesso anche le persone che tendono a sviluppare obesità.
La Campania è la regione con due tristi primati:
- la più alta incidenza di obesità infantile
- il tasso di mortalità per patologie correlate al diabete più alto d’Italia: 5,3 decessi per 10.000 abitanti
Anche Roma, la capitale, riflette questo andamento anche se in piccolo: i quartieri centrali hanno una prevalenza di diabete allineata alla media nazionale (6%) mentre nelle periferie la prevalenza raddoppia, fino ad arrivare al 10-11%.
La disparità del territorio nazionale però non è solo legata a fattori socio-economici ma anche di differenza nella qualità dei servizi sanitari e assistenziali offerti. Questo si traduce in un dato preoccupante: la disparità nelle aspettative di vita tra Trentino e Campania registra un distacco di tre anni.
La prevenzione del diabete
La prevenzione inizia dalla tavola, dal coltivare sane abitudini alimentari. La buona alimentazione, però, è legata a condizioni socio-economiche. Il reddito infatti spesso gioca un ruolo importante nella scelta dell’alimentazione: i cibi di bassa qualità hanno spesso un’alta densità calorica, hanno più grassi e molti conservanti (pensiamo ai fast-food!).
“Bisogna sostenere coloro che hanno meno strumenti culturali e meno istruzione, dimostrandosi capaci di raggiungere anche chi non è incline alla ricerca di informazioni serie e affidabili riguardo gli stili di vita, fondamentali per la prevenzione del diabete”, commenta la Dottoressa Raffaelle Buzzetti, presidente eletta della SID.
