Non lo avresti mai immaginato, eppure anche diabete e mal di schiena possono essere in relazione tra loro.
Ormai lo hai imparato da tempo: il diabete si può gestire tenendo sotto controllo i livelli di glicemia ed associando abitudini alimentari corrette ad uno stile di vita adeguato.
Oggi, grazie a una maggiore consapevolezza dei sintomi ed alla presenza di efficaci cure per contrastarli, l’approccio al diabete mellito è cambiato molto, consentendo ai pazienti un migliore standard di vita, assimilabile a quello di un soggetto sano.
È possibile evitare disturbi e rischi prevedibili anche mediante alcune operazioni di routine, ma decisamente importanti: puoi cominciare fin dal mattino, accompagnando la tua terapia con una ricca colazione a base di cereali integrali e frutta.
Un’alimentazione sana consente di non accumulare peso in eccesso ed evita di sovraccaricare eccessivamente le articolazioni e la schiena.
L’obesità è spesso correlata a questa tipologia di dolori, ma sembra esserci una relazione ancora più stretta tra diabete e mal di schiena. Per questo un’alimentazione corretta è importante anche per prevenire questo tipo di disturbo.
Secondo un recente studio della Diabetes Unit dell’Università di Tel Aviv, una colazione ricca sarebbe preferibile a una cena abbondante, perché contribuirebbe a stabilizzare la glicemia, prevenendo l’insorgere di bruschi picchi glicemici per tutta la giornata.
Diabete e dolore alla schiena
Il cibo è senza dubbio uno dei principali piaceri della vita, ma perché, non appena finisci la colazione e ti alzi per riporre tazza a cucchiaio nel lavabo, avverti quelle forti fitte alla schiena? La sensazione è talmente intensa da costringerti a inclinarti su un fianco, poggiando istantaneamente la mano sulla zona lombare.
Non avrà mica a che fare col diabete? Anche questo dolore può essere causato da uno scompenso metabolico?
Come già sai, il diabete di tipo 2 tende a colpire adulti e anziani e si manifesta, solitamente, dopo i 40 anni; esso deriva da una produzione insufficiente di insulina o da un fenomeno chiamato “insulino-resistenza”, ossia una scarsa sensibilità all’insulina da parte delle cellule.
Obesità e inattività fisica sono dunque nemici temibili da cui tutti devono stare in guardia, in particolare le persone affette da scompensi metabolici, che potrebbero soffrire anche di dolorosi mal di schiena collegati alla patologia diabetica.
Per questo, mantenere una forma fisica prestante e nutrirsi nel modo giusto, per te è di fondamentale importanza.
Una maggiore consapevolezza di come lo stato di salute influenzi qualunque aspetto della quotidianità, dalla tavola al riposo, può allungarti la vita e migliorarne la qualità, contribuendo a eliminare i rischi legati a un funzionamento non particolarmente efficace del metabolismo e di una inefficace gestione della glicemia.
Un’alimentazione equilibrata, con un giusto numero di calorie distribuite nei pasti della giornata, ha di certo un effetto positivo indiscutibile, ma non basterà aggiungere qualche seme oleoso alla colazione del mattino: sarà necessario anche fare del movimento e tenere sotto controllo i valori glicemici.
Mal di schiena e diabete, cosa fare?
Negli ultimi anni, il numero di persone affette da scompensi metabolici, quindi anche da diabete, è aumentato considerevolmente, includendo anche fasce di età che prima sembravano distanti da questo tipo di problemi e che ora devono confrontarsi con criticità mediche attribuite in precedenza esclusivamente all’età senile.
Per questi motivi, ogni terapia rivolta a migliorare le condizioni di vita dei pazienti va accolta con entusiasmo.
C’è un collegamento diretto tra i dolori alle vertebre, il mal di schiena e gli scompensi metabolici? Il tuo mal di schiena può avere connessioni con il diabete?
Questa alterazione comporta gli scompensi legati all’iperglicemia che ben conosci.
La riduzione del peso e l’esercizio fisico possono aiutare rendendo il corpo più sensibile alla produzione di insulina, ma non risolvono il problema.
Diabete e mal di schiena: la chiropratica è una soluzione?
- Attività fisica non agonistica
- Alimentazione bilanciata
- Niente abitudini dannose come fumo e prodotti da tabacco
- Controllo e auto-gestione dei sintomi
Se hai spuntato tutte queste quattro caselle positivamente ma il dolore alla schiena fa ancora parte della tua esperienza quotidiana, l’approccio migliore può essere quello di rivolgersi a un chiropratico esperto.
La cura chiropratica può essere efficace? Se adottata assieme alle cure tradizionali e ai corretti stili di vita di cui abbiamo parlato in precedenza, la cura chiropratica può fornire risultati molto positivi attraverso la manipolazione delle zone interessate dal dolore, non solo limitando la percezione dei sintomi sgradevoli, ma influendo direttamente su alcune delle cause che impediscono al pancreas di funzionare correttamente.
Concentrando la sua azione sull’integrità del sistema nervoso e prestando particolare attenzione alla colonna vertebrale che gli fa da contenitore, il chiropratico punta alla guarigione attraverso la manipolazione senza l’utilizzo di farmaci.
La cura chiropratica sui diabetici
Il lavoro del chiropratico consiste principalmente nella correzione, cioè nell’applicare in maniera coordinata una serie di forze, direzioni, ampiezze e intensità sulle articolazioni interessate e sulle zone adiacenti. Questa pratica è attualmente la più diffusa tra quelle che non utilizzano farmaci per garantire benessere al paziente.
In particolare, uno studio pubblicato sul Journal of Vertebral Subluxation Research ha verificato gli effetti positivi della cura chiropratica, accompagnata da uno stile di vita e alimentare corretto e un moderato esercizio fisico, su un adulto al quale era stato diagnosticato il diabete.
Il risultato? Semplicemente sorprendente: dopo appena un mese di trattamento i livelli di glucosio nel sangue erano rientrati, normalizzandosi e stabilizzandosi al punto di non richiedere la successiva cura a base di insulina.
Sono dati che permettono di guardare con più ottimismo alle terapie complementari connesse alla cura delle malattie diabetiche.
Con queste premesse vale la pena provarci (e di corsa!).