Disturbi ginecologici e diabete: quale relazione?

I disturbi ginecologici hanno una maggiore incidenza nelle donne con diabete.

Le complicanze della sfera intima possono essere sia di carattere sia fisiologico che psicologico e in alcune circostanze arrivano ad intaccare la vita sessuale della donna nella sua interezza. Queste problematiche infatti possono essere dolorose e inibire il pieno godimento della sessualità. È fondamentale riconoscerle tempestivamente e porvi rimedio al più presto ma, come sempre, il ruolo fondamentale lo gioca la prevenzione.

Le cause più comuni dei disturbi ginecologici

In linea generale si può affermare che i disturbi ginecologici più frequenti fra le donne con diabete sono dovute a tre macro-cause:

• l’iperglicemia
• l’angiopatia
• la neuropatia

Vediamo insieme quali sono le conseguenze di queste complicanze in ambito ginecologico.

Iperglicemia e flora vaginale

Le alte concentrazioni di glucosio nei fluidi corporei favoriscono la proliferazione batterica e micotica, provocando un aumento del PH vaginale. Come dimostrato da diversi studi, le donne con diabete sono quindi maggiormente soggette a sviluppare infezioni genitali e a diagnosi di candidosi vulvovaginale, fra i disturbi ginecologici più comuni.

Fra le infezioni micotiche a carico della vagina, le più numerose sono quelle causate dai funghi della Candida.

L’iperglicemia infatti facilita la proliferazione di questi funghi e interferisce con la fisiologica risposta del sistema immunitario. Come è stato dimostrato da una ricerca del 2013, l’elevato tasso di glucosio nel sangue favorisce la germinazione, la proliferazione, l’aderenza al tessuto genitale e la virulenza dei funghi.

Le donne con diabete hanno anche la tendenza a sviluppare una cronicizzazione delle alterazioni delle infezioni micotiche genitali e una generale difficoltà a debellarle in maniera definitiva.

Quali sono i sintomi delle infiammazioni vulvo-vaginali?

Le infiammazioni vulvovaginali coinvolgono il tratto inferiore delle vie genitali femminili, cioè la vulva e la vagina e sono fra i disturbi ginecologici più frequenti.

Proprio a causa della presenza di elevate quantità di glucosio nel sangue, come abbiamo visto, le donne con diabete sviluppano una maggiore predisposizione a sviluppare le vulvovaginiti.

Vediamo nel dettaglio le caratteristiche delle tre infiammazioni più comuni:

•  Vaginosi batterica: è una alterazione della fisiologia del sistema vaginale e del PH che conduce a una riduzione della popolazione di Lattobacilli. I lattobacilli sono i responsabili del mantenimento di un ambiente acido locale, in favore della proliferazione di batteri patogeni.
• Vaginite micotica: è causata dalla Candida Albicans, un’ospite abituale della vagina in condizioni fisiologiche sane. Questa vaginite si manifesta con prurito e infiammazione della vulva, perdite vaginali, minzione dolorosa.
• Vulvovaginite aspecifica: è un’infiammazione della mucosa vaginale provocata da alcuni ceppi della flora microbica residente che, in determinati casi, possono prevalere sugli altri

Se sei a rischio di sviluppare una vulvovaginite, o se già manifesti dei sintomi, la prima cosa da fare è sospendere l’utilizzo di prodotti potenzialmente irritanti. Spesso i detergenti intimi non rispettano il fisiologico PH vaginale: assicurati di utilizzare prodotti delicati.

Il ruolo dell’angiopatia e della neuropatia nella salute della sfera intima

Tra le altre complicanze del diabete, anche l’angiopatia e la neuropatia possono causare una diminuzione dell’afflusso di sangue alla parete vaginale. Una delle conseguenze di questa complicanza può essere la riduzione della libido.

È molto comune infatti riscontrare una riduzione della lubrificazione vaginale che conduce la donna ad avvertire dolore durante il rapporto. La sessualità viene quindi spesso vissuta come un momento carico di sensazioni negative, come dimostrato anche da diversi studi, i quali evidenziano come popolazioni di donne con diabete di Tipo 1 e di Tipo 2 siano più frequentemente soggette a manifestare delle “disfunzioni sessuali” correlate alla loro patologia.
Uno studio condotto in Giordania sulle problematiche delle donne diabetiche nella sfera sessuale, per esempio, evidenzia come il 60% di queste, con un’età pari o superiore a 50 anni, afferma di avere delle difficoltà in campo sessuale. Queste “disfunzioni” riguardano il desiderio, la lubrificazione e la difficoltà a raggiungere l’orgasmo.

Atrofia vulvo-vaginale: cos’è?

L’atrofia vulvo-vaginale è un disturbo determinato dall’assottigliamento della mucosa vaginale causato da secchezza e dalla infiammazione delle pareti vaginali.

L’assottigliamento della mucosa porta a una riduzione della vascolarizzazione della vagina, con conseguente perdita di elasticità e del grado di idratazione.

Fra i disturbi ginecologici questo è molto frequente nelle donne in menopausa e con diabete, colpendone una su due.

Qualche consiglio per vivere una vita sessuale appagante

Come abbiamo visto spesso per una donna che convive con il diabete vivere una sessualità piena e appagante può non essere facile. ùBisogna infatti fare i conti con tutte le problematiche che abbiamo elencato, oltre a dover gestire con costanza tutte le impellenze che il diabete impone.

La cosa più importante è riuscire a mantenere la glicemia controllata e a compensare bene la propria patologia.

Mantenere una glicemia in range significa infatti allontanare il pericolo di sviluppare tutte le complicanze che abbiamo elencato. Quelle che influiscono in maniera diretta sulla vita sessuale, come abbiamo visto, sono: iperglicemia, angiopatia, neuropatia.

Come alleati di questo percorso di ricerca e mantenimento del benessere in campo ginecologico, e quindi sessuale, esistono in commercio prodotti specifici.

Questi svolgono un’azione specifica contro la secchezza vaginale e aiutano a prevenire l’insorgenza di infezioni batteriche e micotiche, mantenendo il PH fisiologico corretto e il microambiente vaginale in equilibrio.

Scegliere un detergente intimo che abbia un’azione emolliente, idratante e lenitivo aiuta quando si avvertono i primi fastidi legati alle vulvovaginiti, per esempio le sensazioni di prurito.