Negli ultimi anni si è diffusa una notizia per alcuni versi incredibile, che prende corpo da uno studio che ha evidenziato un nesso causale tra il virus dell’influenza di tipo A e lo sviluppo del Diabete di tipo 11. Per meglio comprendere l’intuizione dei ricercatori che hanno condotto lo studio, dotato di rilevanza mondiale, prima di introdurre l’argomento rivediamo brevemente insieme le caratteristiche del diabete di tipo 1. Il diabete è una condizione caratterizzata dalla presenza di livelli di glucosio molto elevati nel sangue; vi sono diversi tipi di diabete, ma, per il momento, concentriamo la nostra attenzione sul diabete di tipo 1. Esso si sviluppa più frequentemente nei bambini e nei giovani adulti, anche se può riscontrarsi in persone di qualsiasi età. Il diabete di tipo 1 è una condizione in cui il pancreas non è più in grado di produrre insulina, a causa della distruzione autoimmune delle cellule responsabili della secrezione di questo ormone. L’insulina , modulando l’ingresso del glucosio all’interno delle cellule, fornisce l’energia necessaria al loro sostentamento e previene la presenza di un eccesso di glucosio nel sangue. Purtroppo, elevati livelli glicemici protratti nel tempo possono causare serie complicanze a carico del sistema cardiovascolare e di quello nervoso, dei reni, della vista e perfino di denti e gengive. Tuttavia, è possibile monitorare l’andamento e la gestione del proprio diabete grazie alla misurazione della glicemia o ad un semplice esame del sangue chiamato esame dell’emoglobina glicata (A1c o HbA1c).
Quindi cos’è il diabete?
Il diabete è quella condizione caratterizzata, come scritto sopra, da iperglicemia, dovuta ad una capacità alterata da parte dell’organismo di utilizzare il glucosio, il principale zucchero presente nel sangue. I sintomi possono includere:
- Molta sete (polidipsia)
- Minzione frequente (poliuria)
- Fame e stanchezza eccessive
- Perdita di peso senza motivazioni apparenti
- Presenza di piaghe che richiedono tempo per guarire
- Pelle secca e pruriginosa
- Perdita di sensibilità o formicolio ai piedi
- Vista sfocata
Per verificare se si ha il diabete, basta sottoporsi ad un semplice esame del sangue: nel caso in cui i risultati fossero positivi, è molto probabile che si presenti la necessità di sottoporsi ad iniezioni di insulina o assumere ipoglicemizzanti orali per tenere sotto controllo la propria glicemia per il resto della vita.
Cosa caratterizza il diabete di tipo 1?
Il diabete può principalmente manifestarsi in due forme: il diabete di tipo 1 ed il diabete di tipo 2. In entrambi i casi si osserva una concentrazione di zucchero nel sangue più elevata del normale, anche se alla base di questo fenomeno vi sono meccanismi diversi tra loro. Nel diabete di tipo 1, il pancreas perde la capacità di produrre insulina, dal momento che il sistema immunitario dell’individuo attacca e distrugge le cellule pancreatiche, deputate alla produzione di questo ormone. Non sono state ancora chiarite le cause esatte, ma sembra che fra i fattori responsabili del processo sia preponderante la componente genetica. Tuttavia, il semplice fatto di ereditare i geni che sono responsabili dello sviluppo del diabete, di solito non sembra essere sufficiente per sviluppare questa condizione. Per questo motivo è probabile che nell’esordio del diabete di tipo 1 siano coinvolti anche fattori ambientali ai quali la persona viene esposta, tra i quali i virus.
Che cosa è l’Influenza tipo A – sottotipo H1N1?
Nel 2009 si è registrata un’epidemia causata da un nuovo tipo di virus dell’influenza A, detta “suina”. In condizioni naturali, esistono diversi sottotipi di virus dell’influenza di tipo A, ma responsabile della pandemia del 2009 è il sottotipo N1H1. Il virus influenzale A / sottotipo H1N1 era frutto di uno scambio di materiale genico proveniente da virus differenti2, risultato di una combinazione di due virus dell’influenza suina che contenevano geni di origine aviaria e umana, probabilmente verificatasi in Messico, dove si è manifestato il primo focolaio di infezione, nonostante non vi siano prove a supporto di questa ipotesi. Questa forma influenzale (chiamata anche influenza A/H1N1 o febbre suina), sconosciuta prima del 2009, si è diffusa tanto da evolversi in una vera e propria pandemia, che ha causato centinaia di morti e decine di migliaia di contagi nel mondo, concentrati per la maggior parte nel continente americano, asiatico ed africano.
Cosa ci dicono gli studi sul legame tra influenza e diabete?
Molti studi ipotizzano una correlazione tra infezioni del tratto respiratorio e diabete di tipo 1. Partendo da questi, un’equipe di scienziati3 ha ipotizzato che il virus dell’influenza A potrebbe essere una delle cause scatenanti del diabete di tipo 1 ed ha per questo testato “in vitro” la capacità del virus H1N1 dell’epidemia pandemica del 2009 di infettare, replicarsi e danneggiare le isole pancreatiche umane, portando ad alterazioni del metabolismo del glucosio; le stesse sono state poi riscontrate anche “in vivo” nei modelli di danno chimico e autoimmune a carico delle cellule β del pancreas. I ricercatori hanno, quindi, cercato di individuare delle evidenze che correlassero l’infezione dal virus dell’influenza A ed il diabete, sia in maniera diretta che indiretta. Nonostante queste ricerche siano ancora in corso, i primi risultati hanno suscitato un particolare interesse: è stato dimostrato, infatti, che il virus H1N1, ceppo dell’influenza di tipo A, è in grado di infettare le cellule del pancreas dei mammiferi e di replicarsi all’interno di esse sia “in vitro” che “in vivo”, anche se non si è potuto definire con certezza se esso sia in grado di causare un danno funzionale correlato al diabete3.
Cosa ne pensa la comunità scientifica?
La ricerca va avanti ormai già da tre anni ed è stata pubblicata anche sul prestigioso Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism. A condurla sono stati la ricercatrice Ilaria Capua ed il professor Lorenzo Piemonti, direttore dell’Istituto di ricerca sul diabete dell’IRCCS San Raffaele di Milano, coadiuvati da un team composto, oltre che da membri dell’IRCCS, anche da ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie di Legnaro. La dottoressa Capua è una virologa già autrice di vari testi sul mondo dei virus, e, relativamente allo studio, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “(…) i risultati delle nostre ricerche rendono possibile includere il virus dell’influenza tra gli agenti che, in alcune circostanze, possono scatenare il diabete”. Tuttavia questi dati “non sono conclusivi. (…) Saranno necessari ulteriori approfondimenti (…)” Il tema è stato ripreso, inoltre, dalla comunità scientifica internazionale. In particolare, studi retrospettivi4 condotti sulla base di dati del Norvegian Patient Registry, hanno cercato di determinare, dal punto di vista epidemiologico, se l’infezione da H1N1 sia associata a un’aumentata incidenza di diabete di tipo 1: dalla ricerca è emerso che l’incidenza della comparsa del diabete di tipo 1 è raddoppiata in coloro che si sono rivolti al sistema sanitario o ad uno specialista per l’influenza A/H1N1, ma ancora una volta si sottolinea come sia difficile dimostrare con certezza questa correlazione. I ricercatori suggeriscono, tuttavia, che le infezioni respiratorie possano avere un ruolo nell’eziologia del diabete, anche se sono necessari studi ulteriori e maggiori approfondimenti4. Per concludere, quindi, in base a quanto si comprende dallo studio del professor Piemonti, sembra proprio che “la caccia al possibile legame tra influenza e diabete è aperta”.