Che effetti hanno i contraccettivi nella donna con diabete?
Il tema del controllo delle nascite correlato al diabete di tipo 1 è sempre stato un argomento complicato con risultati incoerenti. E’ accertato che gli ormoni hanno un impatto sui livelli di glucosio nel sangue, ma he l’effetto è diverso da persona a persona. Di conseguenza, quando si parla di contraccezione ciò che può essere funzionale per una persona può essere completamente inutile per un’altra. Di seguito parleremo di come gestire le nascite con il diabete di tipo 1.
Quali sono le possibilità che si offrono in materia di contraccezione per la donna?
Dispositivi intrauterini (IUD)
Esistono diversi tipi di IUD che interagiscono in modo diverso con il corpo. Il primo è un tipo di IUD in rame che il medico posiziona e può avere una durata fino a dieci anni. Il rame è ciò che uccide lo sperma e questo riesce a impedire una gravidanza.
Il secondo tipo di IUD (Mirena) è in plastica. È uno IUD ormonale. Esso contiene l’ormone progestinico levonorgestrel che viene utilizzato nella “pillola del giorno dopo” e può durare fino a cinque anni, quindi la metà del tempo dello IUD in rame. È il caso di sottolineare come ci siano alcuni rapporti di ricercatori secondo cui gli ormoni in Mirena possono causare, talora, importanti cambiamenti nei livelli di zucchero, problemi di acne, aumento di peso e sbalzi d’umore.
In generale, la spirale non è raccomandata per le persone che tendono a contrarre facilmente infezioni pelviche. Le donne con il diabete mellito di tipo 1 (DM1), con alti livelli di emoglobina A1c, sono più suscettibili a queste infezioni. È, quindi, molto importante poter mantenere un eccellente controllo delle proprie glicemie prima di considerare l’utilizzo di qualsiasi tipo di IUD.
L’anello
L’anello è un dispositivo flessibile che viene inserito nella vagina e mantenuto per tre settimane. Questo può essere sostituito solo dopo una settimana senza che sia inserito altro dispositivo. Gli ormoni nell’anello vengono assorbiti direttamente dalla vagina, senza dover passare attraverso l’apparato digerente.
Questo lo renderebbe più tollerante per il fisico in quanto non ha bisogno di metabolizzare il farmaco come nel caso della pillola. Sembra avere il potenziale per prevenire un’alterazione dei livelli di zucchero che può essere collegata al metabolismo degli ormoni.
Tuttavia alcuni produttori preferiscono consigliare alle donne che soffrono già di complicazioni del diabete di non usare l’anello.
La pillola
Le pillole anticoncezionali che contengono estrogeni sintetici e norgestimato risultano le più raccomandate per le donne con il diabete di tipo 1. Tuttavia, a seconda delle proprie specifiche condizioni di salute, il medico potrebbe consigliare un metodo completamente diverso.
La pillola può essere meno invadente nel controllo della glicemia in alcune donne, ma può creare grosse problematiche in altre. È importante osservare un adeguato impegno per trovare il metodo contraccettivo che vada bene per la salute del proprio corpo.
È importante notare come le donne con diabete abbiano riferito che i loro fabbisogni basali sono raddoppiati quando si inizia a prendere la pillola. Di conseguenza è opportuno prepararsi ad aggiustare l’insulina in base alle proprie specifiche esigenze. In ogni modo, la pillola non è raccomandata per le donne che soffrono di malattie cardiache, coaguli di sangue, ipertensione e che fumano o hanno più di 35 anni.
Iniezioni di ormoni
Gli ormoni per prevenire la gravidanza possono essere iniettati, ma hanno un alto rischio di aumento di peso, che può causare insulino-resistenza.
Membrane e dispositivi di barriera
I dispositivi di barriera sarebbero sicuri per le donne con diabete perché non contengono ormoni. Gli spermicidi utilizzati in questi dispositivi aumentano, però, il rischio di infezioni delle vie urinarie. Possono essere utilizzate anche barriere in schiuma e gel prive di spermicidi, ma hanno un’efficacia del 70% rispetto alla pillola e all’anello che hanno un’efficacia del 99%.
Pillola del Giorno dopo
La pillola del “giorno dopo” non sarebbe raccomandata per le donne con diabete a causa della grande quantità di ormoni che rilascia contemporaneamente, a differenza del rilascio costante di altri metodi. Le donne che l’hanno utilizzata riferiscono di aver sofferto di gravi disfunzioni glicemiche subito dopo averlo usato.
Quali sono le categorie di utilizzo dei metodi contraccettivi?
Se è ben vero che la ricerca scientifica ha messo a disposizione delle donne molteplici possibilità nella scelta e nell’uso della contraccezione, ha indicato una serie di categorie per disciplinarne l’uso nel rispetto della salute fisica.
Queste categorie possono essere indicate in quattro classi, (secondo la guida dell’OMS), divenendo punto di riferimento:
- Una condizione per la quale non vi è alcuna restrizione all’uso del metodo contraccettivo.
- Una condizione in cui i vantaggi dell’utilizzo del metodo generalmente superano i rischi teorici o provati.
- Una condizione in cui i rischi teorici o provati generalmente superano i vantaggi dell’utilizzo del metodo.
- Una condizione che rappresenta un rischio per la salute inaccettabile se viene utilizzato il metodo contraccettivo.
Per concludere
“Nelle donne con diabete di tipo 1, quale metodo contraccettivo influenzerebbe meno il profilo lipidico-glicemico?” Si può ricavare da diverse risultanze scientifiche una revisione sistematica, già dal 2016, sulla contraccezione nelle donne con diabete. La si può riassumere schematicamente in una serie di punti:
- La contraccezione ormonale nelle donne con diabete senza complicazioni da fattori di rischio cardiovascolari o microvascolari, risulta sicura.
- Lo IUD al rame e il LNG-IUD sono indicati per le donne con diabete di tipo 1 e di tipo 2 (* categoria di utilizzo secondo la guida dell’OMS 1-2).
- I contraccettivi iniettabili (DMPA) non sono controindicati per le donne diabetiche sane (* categoria di utilizzo secondo la guida dell’OMS 2). Si consiglia invece alle donne a rischio di rivolgersi a una consulenza specialistica (* categoria di utilizzo secondo la guida dell’OMS 3).
- Gli impianti contraccettivi sono adatti alle donne con diabete (* categoria di utilizzo secondo la guida dell’OMS 2).
- I metodi contraccettivi naturali e di barriera non sono controindicati per le donne che cercano una contraccezione non ormonale.
- La sterilizzazione maschile e femminile rimane un’opzione. Tuttavia, il controllo delle infezioni è essenziale e si raccomanda il consulto di uno specialista.
- Le pillole contraccettive di emergenza e lo IUD di rame sono adatti a tutte le donne con diabete per prevenire gravidanze indesiderate.