Il diabetologo, durante la sua prima visita, svolge un’anamnesi (storia clinica, familiare e personale)
completa della situazione clinica del paziente, visionando eventuali esami già effettuati e richiedendo nuovi accertamenti.
Dopo aver controllato i vari parametri del paziente (peso, altezza, pressione, cuore, denti, riflessi, piedi), il diabetologo provvede a rilasciare la terapia farmacologica adatta alle problematiche soggettive (compresa l’autosomministrazione dell’insulina qualora sia necessaria) e fornisce indicazioni sullo stile di vita e l’alimentazione oltre che le linee guida e gli strumenti per il monitoraggio della glicemia e per il conteggio dei carboidrati.
Non c’è una tempistica fissa tra una visita e l’altra.
Dopo il primo consulto, probabilmente seguirà un follow up (visita di controllo) ravvicinato, per monitorare i progressi del paziente e la sua capacità nell’adeguarsi alle raccomandazioni fornite. Verranno effettuati nuovi esami e ripetuti alcuni dei precedenti, per valutare se ci siano miglioramenti o peggioramenti al fine di calibrare la terapia.
Qualora si rendano necessari approfondimenti su particolari complicanze rilevate dalla visita e/o dalle analisi cliniche, il paziente verrà indirizzato presso uno specialista: il podologo in caso di neuropatie dolorose o piede diabetico, lo psicologo per tutti quei casi in cui è necessario un supporto anche psicologico, oltre che medico, il nutrizionista quando è necessario che un esperto intervenga sulle abitudini alimentari ecc.
Tra una visita e l’altra, il paziente non deve far altro che attenersi ai consigli del diabetologo, assumendo tutti i farmaci e le integrazioni raccomandate, con i dosaggi e le tempistiche indicate, e prestare attenzione a eventuali cambiamenti nelle proprie condizioni e riferirli tempestivamente al proprio medico di fiducia.
2016-08-11T17:58:58+02:00 Redazione angolodeldiabetico.it